INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì: LA DANZA DELLE RANE

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì: LA DANZA DELLE RANE

Incipit, chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
27 GENNAIO
di Guido Quarzo ed Anna Vivarelli, illustrazioni di Silvia Mauri, LA DANZA DELLE RANE, Editoriale Scienza, 2019, pp. 128.

“I due uomini avevano posato la cassa nel locale delle scuderie che l’abate usava per i suoi esperimenti, e ora se ne stavano lì, perplessi, aspettando che Spallanzani scendesse dallo studio.”

“La danza delle rane” è un delicato romanzo di formazione ambientato a Scandiano, per intenderci il paese di Romano Prodi nella provincia di Reggio Emilia, ai tempi dell’Illuminismo. E non è una boutade.
Con questo libro gli abili autori – che non hanno bisogno di presentazioni per chi segue le evoluzioni della letteratura italiana per ragazzi – Anna Vivarelli e Giudo Quarzo raccontano la fine del ‘700, un contesto storico di grandi rivoluzioni culturali e scientifiche per l’Italia, attraverso la figura di Lazzaro Spallanzani – grande uomo di scienze, di lettere e abate gesuita. L’abate fu illuminista noto in tutta Europa e padre della biologia sperimentale, conosciuto soprattutto per gli studi sulla fecondazione, che confutarono le retrograde teorie sulla generazione spontanea. Sullo sfondo la quotidianità di un piccolo paese, scandita dal tempo del lavoro e da quello della preghiera, e costretta fra mondo di sopra e mondo di sotto. Ci vuole un bambino, quasi ragazzo, Antonio, per rompere le consuetudini, e mettere in comunicazione i mondi in un’unica danza: quello della chiesa con quello della scienza, quello contadino con quello aristocratico, quello dell’ignoranza con quello della ricerca, quello degli adulti con quello dei piccoli.

“Immagina che la vita sia una specie di danza, uno di quei balli in cui è necessario formare delle coppie: dove si formano le coppie la danza prosegue, se non si formano le coppie si ferma il ballo. Ora si tratta di vedere in quale di queste vasche si apriranno le danze: il ballo della vita”.

Antonio è il curioso figlio di una donna operosa e devota e del mugnaio di Scandiano, pronto a seguire il suo destino per lavorare, come già il fratello maggiore, Giacomo, nel mulino di famiglia. Un giorno, perso fra i ruscelli, s’imbatte in uno strano personaggio che va a caccia di rane, e che solo in seguito scoprirà essere Lazzaro Spallanzani, il rettore dell’Università di Pavia, un burbero scienziato gesuita, noto a tutto il paese, ed inviso al curato Don Liborio per le sue idee eretiche. Per farla breve, Antonio comincia a fare da assistente all’abate e precipita in una serie di piccole grandi avventure, osservando da una posizione privilegiata i movimenti dialettici, di crisi e di sintesi, della Storia, vivendoli attraverso i rivolgimenti della sua piccola esistenza. Ricatti, furti, minacce, invidie, ma anche amore, amicizia, rispetto, cambiamento: in una giostra che vede girare preti di campagna, giardinieri, servi, marchesi, cuoche, governanti, padri, madri e filosofi, Antonio si trasforma, e mentre nel laboratorio di Spallanzani le uova inseminate diventano girini, mentre le altre marciscono, cambia pelle lui stesso e si prepara al salto nel buio che è diventare grandi.
Uscito con la casa Editrice Editoriale Scienza, nella collana RACCONTI DI SCIENZA che usa la narrazione per raccontare storie di scienziati e scoperte, “La danza delle rane” è un piccolo, avvincente gioiello costruito per mezzo di una scrittura puntuale, fatta di descrizioni accurate, che mai cedono all’orpello, capace di catturare sulla pagina solo quel che va scritto, per una lettura piana e di gusto; e costruito altrettanto da le belle illustrazioni di Silvia Mauri che, pur mantenendo il minimalismo del tratto, strizzano l’occhio ai disegni naturalistici contenuti nei tomi e nei manuali scientifici di un tempo lontano, a prima della fotografia.
Una storia per tutti, dove non si sa se la vita di Antonio e di Scandiano siano il pretesto per raccontare un pezzetto di Illuminismo, o viceversa, oggi che ancora, in era digitale, andiamo cercando lumi, per resistere al buio che fanno gli agitatori di mostri.

Età di lettura dagli 8 anni.

Maria