RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’
14 settembre 2020
“Buio.
Silenzio.
Peso.
“Peso?”
Ginger si stava svegliando, ed era perplessa: buio e silenzio va bene, ma … peso?
Nelle sue sette vite di gatta il buio e il silenzio erano sempre stati amici fidati. Ma quella sensazione di peso, di pressione su tutto il corpo, quella da dove veniva?”
A partire da questa settimana la nostra piccola rubrica INCIPIT cambia leggermente veste. Cercheremo di proporvi libri che amiamo, che ci hanno colpito particolarmente e che fanno parte dello “zoccolo duro” dell’assortimento della libreria. Non solo novità quindi, ma anche libri di recente pubblicazione e classici.
Partiamo quindi oggi con un romanzo che potremmo definire “giallo” ma che in realtà è anche una sorta di fiaba filosofica sull’eternità, sulla vita e sulla morte, pubblicato nel 2017 per Salani da Bruno Tognolini (autore famoso ed amato, due volte Premio Andersen, conosciuto soprattutto per le sue rime): “Il giardino dei musi eterni”.
Ginger è una gatta di razza Maine Coon, che si è appena svegliata nel “Giardino dei musi eterni”, un cimitero per animali. Come tutti gli altri ospiti del giardino ora è un àniman, un’anima-animale, uno spirito che fa parte dell’anima del mondo, invisibile agli occhi umani, che continuamente si fonde e si scambia con quello degli altri: TU SEI TUTTI E TU SEI TU. TU SEI OVUNQUE E TU SEI QUI. TU SEI SEMPRE E TU SEI ORA. Questo è il ritornello, che quasi come un mantra, viene ripetuto da Mama Kurma, la saggia e sacra tartaruga vecchia come il mondo, che accoglie Ginger appena arrivata.
Ben presto Ginger apprende le usanze della vita del giardino, dove il tempo-eternità scorre felice in compagnia degli altri àniman (la porcellina d’India Trilly, il cane poliziotto Ted, il pastore maremmano Orson, il cavallo Ramiro): folli corse nel vento per arrivare alle nuvole e alla cima dell’arcobaleno, nelle quali ci si può anche scambiare la pelle; le visite degli antichi padroni e della Nonnina, un’anziana signora che cura assiduamente il giardino (e che in realtà è una Saltafossi, una medium capace di vedere e parlare con gli animali morti); gli strani “movimenti” del Custode e del suo cane Bestio.
Ad un certo punto però cominciano a susseguirsi tra gli àniman una serie di misteriose sparizioni e molti dei peluche che i bambini in visita portano con loro hanno occhi diversi, non solo cattivi ed inquietanti, ma quasi vivi. Peluche Mezzovivi, come vengono appunto ribattezzati. Viene così costituito un team investigativo, la Ficcamusi Task force, per cercare di indagare sull’accaduto.
Il finale è a sorpresa, giallo “giallissimo” e carico di significato, non lo sveliamo per non togliervi il gusto della lettura.
Vita e morte, uomini e animali, ora e sempre. Il libro si snoda sul filo di questi binomi.
Temi importanti e “densi” che Tognolini riesce a toccare con grande sensibilità, senza togliere però suspense al ritmo della narrazione, a tratti poi davvero divertente.
Tra i passi più toccanti del romanzo c’è a mio parere quello in cui Davide, l’umano di Ginger, una domenica va in visita al giardino.
Gli sguardi sembrano quasi incrociarsi ed entrambi percepiscono qualcosa. Il bambino si lascia andare ai ricordi.
“Tutti questi ricordi sono nostri. Nessuno ce li porterà mai via. Sei stato un magico fratello umano” dice Ginger. “Ma ora sono nel vento, amico mio, dove non puoi vedermi, lontano lontano …”
Un legame intenso che solo l’amore di un animale fedele può riservare.
Gli animali, nostri compagni di vita e cammino, hanno un’anima? C’è qualcosa che resta, “dopo”? Credo che chiunque abbia avuto un animale d’affezione e lo abbia potuto guardare intensamente negli occhi, si sia posto questa domanda. La risposta rimane sospesa.
Come chiosa però, mi piace riportare questa frase del teologo Paolo De Benedetti:
«Io credo… che l’animale, compagno di tante solitudini, di tante tristezze, in misura varia secondo la sua coscienza – affermo e ripeto coscienza – ci accompagnerà anche nell’altra vita, e non ci si chieda di spiegare il perché»
(Paolo De Benedetti, Teologia degli animali, Morcelliana, 2007)
Bruno Tognolini, IL GIARDINO DEI MUSI ETERNI, Salani editore, Milano, 2017
Età di lettura consigliata dai 10 anni
(Francesca)