INCIPIT, chi ben comincia è alla metà del libro
RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’
26 ottobre 2020
“Non era importante che fosse qualcuno a scrivere quelle storie. Erano vere! Tutta questa enfasi che si mette oggi su chi scrive che cosa mi sembra una sciocchezza quando c’entrano i bambini”.
Margaret Wise Brown così concepiva la letteratura per bambini: storie centrate sulla loro realtà ed i loro interessi, che tralasciano completamente gli sguardi giudicanti degli adulti, superando qualunque intento didascalico o edificante.
Parafrasando il titolo di uno dei suoi libri più famosi (“La cosa più importante” pubblicato per la prima volta nel 1949 e riproposto in Italia nel 2018 da Orecchio Acerbo) Mac Barnett racconta in un albo illustrato di 42 pagine (tanti quanti i suoi compleanni) la vita di una delle più grandi scrittrici di letteratura per l’infanzia di tutti i tempi, appunto l’americana Margaret Wise Brown. Autrice di circa 100 libri, tra i quali “Buonanotte Luna”, vincitrice della Cadelcott medal nel 1947, la Wise Brown fu certamente un personaggio eccentrico.
Come apprendiamo sfogliando l’albo, una sorta di biografia illustrata, splendidamente narrata dagli acquarelli dai colori tenui e delicati di Sarah Jacoby, Margaret era una grandissima amante dei cani di tutte le razze (fu campionessa di beagling, una disciplina sportiva di caccia con i cani), una folle nuotatrice in acque gelate, un’autrice disposta a spendere tutto il guadagno della pubblicazione del suo primo libro nell’acquisto di un intero carretto di fiori multicolori e sistematicamente esclusa dalle presentazioni ufficiali di libri, forse proprio per i suoi comportamenti bizzarri. La storia, che ha come cornice esterna una coniglia bibliotecaria intenta a leggere ad un gruppo di coniglietti, avanza così tra dialoghi, racconti di piccoli episodi della vita dell’autrice, commenti e domande dirette al lettore. Le pagine alternano sapientemente le scene che ritraggono i piccoli conigli all’immagine di Margaret, sempre in moto, di corsa, impetuosa ed accompagnata dal suo cane preferito, Crispin Crispian’s.
Scopriamo però anche che i libri di Margaret non piacevano a tutti, soprattutto ai protagonisti della cultura del tempo. Tra i suoi principali detrattori ci fu Anne Carroll Moore, la cui figura mi ha incuriosito molto e alla quale viene dedicata parte non piccola della storia. La Moore dal 1906 al 1941 diresse i servizi di biblioteca per bambini per il sistema delle biblioteche pubbliche di New York . Personaggio austero, famosa per la sua attività di recensione di libri per l’infanzia e certamente lodevole per il suo impegno a favore delle biblioteche per bambini e ragazzi e della loro specificità, aveva un’antipatia spiccata per la Wise Brown, i cui libri furono più volte “bollati” dal suo il timbro “Non consigliato per l’acquisto da parte di esperti”. Una cosa che farebbe rabbrividire oggi qualunque bibliotecario consapevole del proprio codice deontologico professionale.
Da segnalare, fatto abbastanza insolito per un albo illustrato, la presenza di una bibliografia delle fonti consultate, che testimonia il grande lavoro di studio ed approfondimento alla base di questo libro.
Completa il tutto la traduzione ad opera di un grande nome, Beatrice Masini.
Un albo con differenti livelli di lettura, direi proponibile in lettura condivisa a partire dai 5 anni ma rivolto anche ad un pubblico adulto.
(Francesca)
Mac Barnett e Sarah Jacoby, traduzione di Beatrice Masini, LA COSA IMPORTANTE DI MARGARET WISE BROWN,

HarperCollins Italia Editore, 2020