LIBRI&LIBRAIE del lunedì, per iniziare con slancio la settimana!

Francesca vi racconta:

L’AMICA DI CARTA, di Lia Levi, illustrazioni di Donatella Limentani, Biancoenero, 20 gennaio 2023

“Una bambina e basta” di Lia Levi è un libro che una delle mie figlie ha molto amato. Consigliato da una brava maestra di italiano in quinta elementare, per lei (la figlia, ormai laureata da un po’) il primo letto di una lunga serie di libri sulla Shoah. Un interesse, quello per le tematiche legate allo sterminio degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale, che ha sempre molto “acceso” anche me e che ha poi trovato il suo culmine nel viaggio ad Auschwitz fatto nell’aprile del 2017.Esiste un modo per parlare anche ai più piccoli di questi temi? Certamente la scrittura di Lia Levi aiuta molto per la fascia della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Mauretta e Luisa sono compagne di classe alla scuola ebraica di Roma ed amiche del cuore. Un giorno all’improvviso Luisa annuncia a Mauretta che deve partire, ma non per una vacanza. Deve trasferirsi al Nord, nella città dove vive la nonna, dove il suo papà potrà avere maggiori possibilità di trovare un lavoro. Questa notizia getta Mauretta nello sconforto e letteralmente “si sente mancare la terra sotto i piedi”. Al saluto segue un pianto dirotto e inconsolabile. La mamma cerca di calmarla dicendole “che si farà presto un’altra amica” ma non è certo cosa semplice. “Un’amica mica si può cambiare e sostituirla con un’altra come un paio di scarpe quando quelle vecchie si sono rovinate”. Poi però Mauretta ha un’idea. E se affidasse tutti i pensieri che era solita condividere con Luisa a qualcuno disposto ad accoglierli e custodirli senza parlare? Un quaderno, foderato con una copertina blu per renderlo simile a quelli usati per la scuola, diventa, appunto la nuova “amica di carta”. E sarà proprio il quaderno, perduto e poi ritrovato, ad essere occasione per dare inizio a nuove amicizie … in carne ed ossa.

Di questa storia (stampata tra l’altro con font ad alta leggibilità) ho apprezzato in particolare la semplicità del linguaggio e la chiarezza nel presentare i fatti (o meglio il fatto) all’origine. “Sì perché tutto dipendeva dalla guerra. E dalle altre complicazioni che avevano reso davvero difficile il periodo in cui Mauretta e Luisa vivevano”. Mauretta e Luisa erano cittadine italiane di origine ebraica (e fin qui, come dice il testo “niente di strano”: semplicemente poi il regime fascista aveva deciso che “essere Ebrei a quei tempi non andava bene”. Quella caratteristica non era gradita. Punto e basta. Un solo  (e iconico)  punto all’origine di tutto.Nell’intervista a Lia Levi che segue il testo, a cura di Anselmo Roveda, viene poi sottolineata l’importanza della scrittura. Grazie al quaderno blu, “l’amica di carta”. la scrittura è espressione, dialogo e relazione, ma anche intimità e segreto. Pagine pronte ad “ascoltare”, proprio come, fatte le debite differenze, furono per Anna Frank quelle del suo famoso diario.

Un cenno meritano le silohuettes in bianco e nero di Donatella Limentani, semplici e lineari, che ben si sposano con la chiarezza del testo.

Francesca

Età di lettura consigliata da 8 anni